Salone dei Cinquecento, Firenze.
Cosa succede quando un truffatore riesce a mettere a sedere oltre 200 membri della Polizia di Stato dentro Palazzo Vecchio e impartisce loro lezioni di leadership e comunicazione?
Te lo racconto subito, ma andiamo con ordine. Innanzitutto, ti specifico che non ci sono veri truffatori in questa storia ma professionisti di livello altissimo come Roberto Re che però, capita sia vittima di situazioni analoghe.
Qualche giorno fa Anna, una mia collaboratrice, entra nel mio ufficio un po’ perplessa e mi racconta:
“Sai Gabri, ieri sera ho incontrato Marco, quel mio amico di cui ti parlavo…”
“Beh?”
“Ecco niente, volevo fare una cosa carina per lui e l’ho invitato a una delle nostre serate Fly.”
“Hai fatto bene, cosa c’è che non va?”
“È che si è indispettito e mi ha risposto che non gli interessa partecipare a queste cose. Dice che un suo amico Avvocato gli ha detto che questo Roberto Re è noto a tutti che sia un truffatore, si dice addirittura che ci siano centinaia di denunce pendenti a suo carico per truffe a danni di persone e così via, motivo per il quale preferisce starci alla larga”
“…”
“Ah, a dire il vero ha consigliato anche a me di stare alla larga da questo “ambiente di truffatori”. Sì, lo ha chiamato proprio così. Un ambiente di truffatori”.
Nulla di nuovo sul fronte occidentale, direbbe qualcuno.
Chi ha studiato qualcosina di leadership e comunicazione sa bene che l’amico oggetto di questa storia non è cattivo né bugiardo, ma anzi agiva nella buona (e nobilissima) intenzione di PROTEGGERE Anna, avvertendola di stare alla larga da quello che nella sua testa rappresenta un grosso pericolo.
Del resto, quale amico ti incoraggerebbe mai a gettarti tra le mani di un truffatore se crede a questa storia?
Specie se poi a dirtelo è un amico avvocato, allora non può che essere vero!
Giusto? Non proprio…
La foto che vedi è stata scattata ad uno dei corsi di formazione più importanti dedicato al corpo di Stato della Polizia che si è tenuto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, durante il quale erano presenti il Prefetto e il Questore, arrivati appositamente da Roma! Nel caso specifico che ti ho raccontato le paure dell’amico di Anna erano infondate e le informazioni, molto lontane dalla realtà.
Ma perché ti racconto questa storia?
Perché la verità è che ogni giorno ciascuno di noi è esposto a centinaia di situazioni come queste.
Siamo circondati da persone che creano la propria visione del mondo sulla base del “sentito dire”, del “mi hanno riferito che” e delle famose “voci di corridoio”. Se ci fai caso nelle parole di queste persone non compaiono MAI dati oggettivi né informazioni verificabili nè fonti autorevoli.
In Italia poi siamo famosissimi per fare gossip e chiacchiere su qualunque cosa, te lo dice una che è la protagonista di storie meravigliose con “retroscena” mozzafiato che nemmeno la sottoscritta sapeva di aver vissuto. Oggi voglio fornirti un paio di suggerimenti utili per capire l’attendibilità delle informazioni che ti sono date ogni giorno.
SUGGERIMENTO 1: Non farti ammaliare dalle fonti.
Nemmeno se la notizia proviene da una fonte comunemente accettata come autorevole (in questo caso l’avvocato del racconto). A volte anche le più autorevoli testate giornalistiche (che per prime dovrebbero occuparsi di diffondere informazioni “buone”) incappano nelle fake news.
Aiutati con quelle che in gergo tecnico si chiamano “DOMANDE METAMODELLO” come ad esempio:
- Come ti sono arrivate queste informazioni?
- Dove posso trovare la conferma di quello che mi dici?
- Mi fai un esempio di ….?
- Dove posso trovare informazioni più specifiche al riguardo?
Se il tuo interlocutore sta facendo “chiacchiere da bar” te ne accorgerai subito dal fatto che otterrai risposte vaghe, approssimative, generiche.
SUGGERIMENTO 2: Verifica personalmente.
Ti avviso: quando cerchi informazioni su un argomento di tendenza o un personaggio più o meno “noto”, inevitabilmente troverai tutto e il contrario di tutto.
Vuoi sapere se un alimento è sano oppure no?
Sul Web troverai chi lo considera manna dal cielo e chi lo bandisce completamente.
Vuoi capire se quel business che hai in mente è redditizio?
Troverai chi ti incoraggia a partire subito e chi cercherà in tutti i modi di farti cambiare idea.
Vuoi scoprire se quella nuova dieta è efficace?
Ti basterà fare una semplice ricerca su Google per trovare accaniti sostenitori da un lato e sfrenati oppositori dall’altro impegnati a difendere la propria posizione.
Questo è il risvolto “negativo” del Web e della comunicazione di massa dove chiunque può scrivere ed esprimere il proprio parere su qualunque argomento. Il punto è che in mezzo al caos di opinioni troverai SEMPRE dati oggettivi su un certo argomento. E i dati sono incontrovertibili.
Roberto ha un’azienda da ben 26 anni, e pensare che una “truffa” possa stare in piedi per tutto questo tempo è molto difficile. Non solo. HRD è un’azienda solida, pulita e in continua crescita. In 26 anni nessuna passività, ma una crescita continua media del 30% all’anno che nel 2019 la porterà addirittura a quotarsi in Borsa. In 26 anni oltre 350.000 corsisti si sono formati con lui in più di 20 centri in tutta Italia e oltre 1500 persone settimanalmente frequentano i suoi percorsi. Come vedi ti parlo di numeri e dati oggettivi e non di pareri!
Adotta questo approccio ogni volta che ti troverai a valutare un nuovo business, un collaboratore, un fornitore, un socio o un partner: non fermarti alle voci di corridoio o alle sensazioni ma indaga, cerca, informati sui dati reali, sul fatturato, sui risultati che hanno ottenuto o fatto ottenere ai loro clienti. A un certo punto però sarai comunque TU a dover cercare la TUA verità, farti un’idea e prendere una posizione utilizzando le risorse che hai a disposizione.
IMPORTANTE:
Quando osserviamo la realtà cerchiamo di farlo senza pregiudizi e condizionamenti esterni. Non scrivo questo post per raccontarti gli onorati traguardi dell’azienda di cui faccio parte, ciò che spero è di passarti un messaggio che riassumo in questi due punti:
- Sii disponibile e ascolta tutti, ma separa i fatti dai pettegolezzi.
- Distingui le persone informate sui fatti da quelle che parlano per sentito dire. Di solito chi “tira giù gli altri” lo fa perché è un concorrente oppure semplicemente per paura o ignoranza. Non stupirti se questo accade, è abbastanza normale, cerca solo di non cadere nella trappola altrui.
- Anche se la fonte da cui provengono le informazioni ti sembra attendibile VERIFICA in prima persona, analizza dati e informazioni, fallo con spirito critico partendo dal presupposto che una cosa è così ma può essere il contrario di così.
- SPERIMENTA e costruisci la tua idea personale a riguardo. Non lasciare che gli altri decidano per te ma decidi tu e solo TU delle tue opinioni.
Spero che tu possa applicare questi suggerimenti in ogni aspetto della tua vita.
Ps: E comunque la Polizia di Stato è rimasta entusiasta di quella giornata formativa che si è conclusa a tavola con un fantastico pranzo… e non certo dietro alle sbarre.